21 febbraio 2012

La zia Nena e i suoi porcedduzzi sulla tovaglia di crepapanza


La zia Nena era la sorella maggiore di mia nonna Rosa e di conseguenza la zia di mia madre. Non si è mai sposata e ha vissuto oltre i 90 anni. Una donnina simpatica, con gli occhiali spessi, piccolina e che non si ammalava mai. 

E ne sapeva di cose lei, ne aveva vissute tante. E sapeva fare tante cose, sapeva ricamare e sapeva cucinare. 

E questa ricetta è tutta sua. Il suo ricordo la riporta nuovamente a vivere tra di noi, per un attimo. Con un sapore dolce, tutto di miele e codette colorate. 




I Porcedduzzi, tradizionalmente, sono un dolce natalizio per la verità, ma sono talmente ricchi, fritti, colorati e dolci, che secondo me per carnevale sono perfetti. 

E sono stati perfetti anche l'altra sera, su quella buffa tovaglia di carnevale

E a chi mi ha chiesto come si preparano, ecco a voi i miei segreti di famiglia!

Quantità per un numero indefinito di persone:

un chilo di farina 00
200 gr di olio extra vergine di oliva
200 gr a scelta tra grappa vino bianco e anice (meglio la grappa secondo me)
mezzo cubetto di lievito di birra
1 arancio spremuto
2 mandarini spremuti 
1 pizzico di sale
mezzo chilo di miele  
2 cucchiai di zucchero
2 cucchiai di acqua
olio di semi di arachidi (di arachidi mi raccomando!tiene meglio la temperatura!) per friggere
codette per decorare

Riscaldate l'olio con una scorza di mandarino senza però farlo bollire e contemporaneamente impastate tutti gli ingredienti fino a formare una palla morbida ed elastica. Non deve essere appiccicosa per intenderci. 

La zia Nena diceva che si doveva impastare la sera prima e friggere il giorno dopo. E se la zia Nena diceva così, vi assicuro che è così. Nessuno contraddica la zia Nena. 

Formate dei salamini (come quando si fanno gli gnocchetti. Non gnocchi quindi, più piccoli, gnocchetti per l'appunto) e tagliateli della lunghezza di una falange del vostro dito mignolo, o del mignolo della mano di chi volete voi, basta che sia della dimensione di un mignolo di un individuo, normale, adulto. 


Passateli uno ad uno sui rebbi di una forchetta come si fa appunto per gli gnocchi e lasciateli riposare coperti per tutta la notte o per lo meno per un lungo pomeriggio. Poi friggeteli in abbondante olio bollente (160 gradi sarebbe la temperatura perfetta). 


Non mettetene troppi per volta, perchè non si deve abbassare la temperatura dell'olio. 


Tirateli fuori quando sono ben dorati, asciugateli su carta assorbente e lasciateli raffreddare.


Nel frattempo, in una pentola abbastanza alta, meglio se di alluminio, scaldate il miele, lo zucchero e l'acqua. Quando comincia a sobbollire, unite i porcedduzzi e mescolate per farli impregnare di miele. Questa operazione richiede pochissimo tempo, non devono rimanere per troppo tempo nel miele, ma devono essere molto lucidi. 


Metteteli sul piatto che preferite o in una ciotola e cospargetevi sopra le codette. 


Per la verità ci andrebbero anche le palline argentate, ma qui tra le montagne è stato impossibile trovarle, quindi i miei piccoli porcellini (questa è la traduzione ufficiale in lingua italiana), erano decorati solo con le codette. Buoni e belli lo stesso per fortuna. 


Sono buoni caldi appena fatti, sono buoni da freddi, sono buoni anche una settimana dopo. 


Potete mangiarli anche due settimane dopo in realtà, se mai ne dovessero avanzare!





Con questa ricetta partecipo al contest Honey sweet Honey di CappuccinoeCornetto in collaborazione con Smartbox e Greengate




4 commenti:

  1. oddiooooo! ma che bellezza! come mi piacciono questi cosini qui, sono buonissimi! mi piace molto anche la ricetta, me la copio subito!

    vengo da un post sulla perfezione, e credo che ora un piattino di questi me la farebbe raggiungere!!!

    anche a me piace il tuo blog! a prestissimo!!!

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  2. bisogna sempre ricercare la perfezione. Secondo me la perfezione esiste! Cara Donatella, grazie della visita!

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  3. Questi dolcetti mi ricordano struffoli (mai cucinati ma sempre assaggiati). Sono simili come preparazione? Credo che durante il carnevale ci sia un picco nella vendita di olio di arachide per le fritture :-)

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  4. che dolcetti deliziosi! ^_^ sembrano molto simili agli struffoli napoletani..forse boh...non ho mai mangiato nemmeno quelli! :D
    però sono coloratissimi e mi piacciono parecchio!
    Grazie mille per aver partecipato , ti faccio il mio in bocca allupo e vado subito ad inserirti nella lista dei partecipanti.
    :)

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